venerdì 1 luglio 2005

ASSEMBLEA TRA AMMINISTRAZIONE COMUNALE E CITTADINI IMMIGRATI

Venerdì 1 luglio positivo assemblea in sala consiliare a Calderara tra l'assessore Adriana L'altrelli, la segretaria Irene Priolo e una cinquantina di cittadini immigrati.


Le nostre proposte sono state egregiamente presentate da nostro vicepresidente Syed Qasim Abbas


Qua sotto il testo proposto per l'occasione:


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PER UNA VERA POLITICA DELL’ACCOGLIENZA  


 


I nostri associati sono trenta, di cui 18 immigrati (dal Pakistan, dal Marocco, dallo Srilanka) e 12 italiani. La campagna di adesione 2005 è ancora in corso e siamo sicuri arriveremo oltre cinquanta.


Siamo quindi una realtà davvero multietnica, da anni  impegnata per la riqualificazione del Garibaldi 2, una delle aree più degradate della Regione, forse d’Italia.  


 In attesa della realizzazione del Piano di Riqualificazione, già concordato tra proprietari, Comune, Provincia e Regione, ci impegniamo a mantenere il palazzo il più possibile vivibile, organizzando turni di pulizie e vari momenti di aggregazione: feste, tornei sportivi, cene, ecc. nell’ambito della settimana calderarese, della rassegna estiva e delle altre tradizionali festività calderaresi. 


Per realizzare questo, ci organizziamo in gruppi di lavoro che volta per volta coinvolgono le persone interessate all’organizzazione delle iniziative.

 Per esempio, la programmazione della passata settimana calderarese ci ha impegnato per più di due settimane tra tornei sportivi, cene, concerti e spettacoli teatrali in collaborazione con la Pro Loco e il Teatro Reon, iniziative che hanno portato al Garibaldi 2 centinaia di persone.


Per preparare queste giornate, il gruppo di lavoro si è riunito 5 volte nei due mesi precedenti la settimana calderarese, assieme all’assessore Paola Poli e agli altri incaricati del Comune, Antonio Zuccarino e Patrizia Anderlini.


Lo stesso metodo è stato usato nei due anni precedenti, dando ottimi risultati.


Ringraziamo l’assessore Adriana L’Altrelli, che ci offre l’occasione di parlare dei nostri problemi, che possiamo così riassumere:


 


-         Casa:  


Per noi migranti è difficile trovare case in affitto, la diffidenza dei proprietari è forte. Quando si trova,  vengono chieste fideiussioni e garanzie che pochi sono in grado di avere. I prezzi sono alti, con la conseguenze che si tende ad andare ad abitare in paesi di montagna e di campagna, lontano dai luoghi di lavoro.


Quando si vuole comprare una casa, le banche non sono flessibili nel concedere i mutui, per cui si finisce per andare da agenzie che il mutuo te lo trovano, ma con spese molto alte e maggiori rischi.


Per molti migranti non sono di aiuto neanche i bandi per le case popolari del Comune.


Per esempio, il recente bando del Comune di Calderara riservava la partecipazione a chi aveva il permesso di soggiorno di durata ‘almeno biennale’. Si sa bene che con la legge Bossi-Fini è per noi molto difficile avere permessi di soggiorno di due anni!!!!. Quindi il bando del Comune di Calderara impediva a molti di parteciparvi, me compreso.


La politica per la casa non può più basarsi solo sulla costruzione di case popolari, ma favorire la proprietà in autocostruzione e strumenti urbanistici come i programmi di riqualificazione delle aree degradate, in accordo con le proprietà esistenti. La riqualificazione del Garibaldi 2, sia pure in ritardo, è un buon esempio di coinvolgimento e partecipazione, a cui partecipano circa 50 nuclei di proprietari immigrati.

 -         Lavoro: 




Molti di noi sono riusciti ad ottenere un contratto a tempo indeterminato,  ma non ci sentiamo tanto sicuri. Nelle aziende soprattutto le più piccole, siamo sempre soggetti al ricatto del licenziamento.


Chi ha aperto un negozio o altra attività risente della crisi che sta attraversando l’Italia. Tante nostre famiglie corrono il rischio di veder svanire i loro investimenti.


Peggiore è la situazione per chi ha lavori precari presso pseudo-cooperative o agenzie di lavoro interinale: i contratti vengono rinnovati anche di settimana in settimana, senza nessun diritto e garanzia.


Drammatica è la situazione di chi lavora in nero, soprattutto in edilizia: solo per trovare il lavoro bisogna versare soldi al boss di turno, poi si lavora senza garanzie neanche di essere pagati. Se ci si fa male, non è pagata la malattia e non si può denunciare infortuni perché i boss non vogliono.


Da troppo tempo anche a Calderara prosperano racket delle assunzioni e caporalato, senza che nessuna istituzione si muova con forza.

 




-         Formazione linguistica e professionale  


La stragrande maggioranza di noi arriva in Italia senza conoscere la lingua italiana e senza un’adeguata formazione professionale. A Calderara da tempo non vengono attivati corsi di italiano per migranti né tanto meno corsi di formazione professionale. E’ vero che le offerte a Bologna e Provincia non mancano, ma ci aspettiamo uno sforzo da parte del nostro Comune in tal senso. Una maggiore attenzione va rivolta alla riqualificazione professionale degli adulti che perdono il posto di lavoro; per i giovani è più facile trovare un posto di lavoro, per gli adulti è un dramma, unito al fatto che si rischia di restare senza lavoro e senza documenti. Pensiamo che anche il Comune di Calderara debba essere capace di fornire le informazioni per una corretta compilazione del Curriculum, richiesto sempre quando si cerca lavoro.


Per questo chiediamo di aprire uno sportello sociale con interpreti e mediatori culturali 


 


-         Richieste e  rinnovo documenti – contratto di soggiorno  


E veniamo al punto per noi migranti più difficile: con la legge Bossi-Fini chiedere o rinnovare documenti per noi è diventato una corsa ad ostacoli tra uffici diversi, per compilare e consegnare moduli incomprensibili. Il contratto di soggiorno, novità della Bossi-Fini, lega il permesso di soggiorno al lavoro e all’avere una casa ‘idonea’, con tanto di certificato dell’Ufficio tecnico. Dopo diversi giri in Comune ecco che dobbiamo portare tutto in Questura, in fila per ore, dopo aver avuto la ‘fortuna’ di non essere stati cancellati dall’appuntamento dato per telefono; Fatto questo altri mesi di attesa e altre file per ritirare i documenti richiesti. Sarebbe tutto più semplice se i documenti fosse possibile richiederli e ritirarli presso i Comuni o altri uffici sparsi in Provincia, senza bisogno di passare sempre tutti dalla Questura, Chiediamo al Comune di Calderara di farsi promotore con noi di iniziative che portino al decentramento delle pratiche e di cominciare a preparare professionalmente personale in grado di rispondere alle nostre esigenze.


 


Infine una piccola proposta: Noi migranti spesso dobbiamo andare all’ufficio tecnico per chiedere il certificato di idoneità dell’alloggio, adesso anche per il rinnovo del permesso di soggiorno. Da gennaio 2005 i diritti di segreteria per il certificato di idoneità sono aumentati a 28 euro, in più dobbiamo pagare due marche da bollo, una alla domanda e una al ritiro. Chiediamo alla Giunta di Calderara di abbassare il costo a 10 euro di diritti di segreteria e a un  solo bollo. 


 


E’ una piccola richiesta, ma già sarebbe un segnale della reale disponibilità del Comune di Calderara nei nostri confronti.


Chiediamo, possibilmente, l’apertura dell’ufficio tecnico al sabato mattina, evitando così a noi di chiedere sempre il permesso al datore di lavoro, rischiando così il posto.


VISTO CHE CON LA LEGGE BOSSI-FINI, LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI.



  SYED QASIM ABBAS  




VICEPRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE PER LA RINASCITA DELL’AREA DI VIA GARIBALDI 2

 



 


 


 


 


 

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